Amaro senza caramello
L’enologo era un professionista, un po’ alchimista e un po’ farmacista, che preparava infusi a base di erbe medicinali dalle proprietà digestive e tonificanti. Un giorno Leone chiese al suo enologo, Giuseppe Magliani, un digestivo da consumare dopo le cene di lavoro, che non fosse troppo erbaceo ed amarissimo come quelli che gli venivano offerti e che gli ricordasse un digestivo alla genziana che aveva bevuto a Bardonecchia in Piemonte. Gli chiese di utilizzare alcuni ingredienti che secondo lui potevano conferire proprietà digestive, creare un aroma accattivante, come gli agrumi e il carciofo. Fu così che venne elaborata la ricetta dell’amaro che Leone conservava gelosamente nel suo mobile bar e che offriva a chi frequentava casa sua. L’alcool presente nella ricetta permetteva di veicolare tutte le sostanze farmacodinamiche, contenute nelle erbe: si otteneva così una bevanda tonica, digestiva e altamente piacevole al palato che oggi vi riproponiamo. Il colore ambrato intenso è ottenuto senza l’utilizzo del caramello, ma con l’estratto di frutta.